Von F. Christian II. v. Anhalt-Bernburg (FG 51) als Beilage zu 380108 an F. Ludwig
gesandt. — Melchiore Abigi hat Hans Philipp (v.) Geuder (FG 310) gestern einen
huldvollen Brief F. Christians II. v. Anhalt-Bernburg (FG 51) überreicht, der von
(Buch-)Geschenken begleitet war. Geuder bekundet in überschwenglichen Worten seine
Unwürdigkeit und Bedürftigkeit hinsichtlich dieser hohen Gnade, dankt dafür und
bittet auch, von wütenden Stürmen seiner Feinde in die Irre getrieben, Gott um die
Glückseligkeit, Christian seine Ergebenheit beweisen und bis an sein Ende dienen zu
dürfen. Die bewundernswerte Anlage zu tiefgründigen Arbeiten und die erlesenen Werke
der Fruchtbringenden Gesellschaft hindern Geuder daran, eitel eine Frühgeburt unter
den Schutz Christians zu stellen, sondern treiben ihn dazu an, seinen Gehorsam gegen
die Gesetze und Befehle des durchläuchtigsten Generals (F. Ludwig) zu beweisen.
Allerdings sei sein Bestreben behindert, weil er viel Energie zum Aufrichten von
Dämmen gegen die reißenden Fluten aufwenden müsse, die seine Wohlfahrt bedrohten.
Diese sei durch den Tod seines
Bruders geschwächt. Er treibe bei allem unverminderten
Bemühen sein Maschinchen daher doch nur langsam voran.
Text
Seren.
sso Prencipe,
Presentoci hieri sera le lettre
a di V. A. l’Vfficiale Melchiore Abigi
1 , guidate
d’effetti e gratie heroiche della
b clemenza di V. A. verso l’immerito mio, cioe di
doni
2 singolarissimi, mandati tanto per coprir la nudità dello stato mio necessitoso,
come per recar conforto per mezzo di conserve quintessentiali colte da Parnasso
nostro, al animo smarrito d’infuriate procelle mosse da miei contrastanti. Baserando
dunque le mani liberalissime di V. A. gli ricievo con riverenza humilissima e
coraggio lietissimo, supplicando lo grand
issimo Nume celeste, di auventar il mio zelo
fin al colmo di felicità cotanta, ch’esso possi altresi affatto far prova della
divotione consacrata a servitij agradevoli di V. A. laquale giamai si spegnera, senza
che l’alma mia non cancelli lo restar nel mio petto. La vena admirabile delle dette
fatiche cupissime, e opere scelte de diversi sojetti della Agostissima compagnia
Fruttifera, attizza da dovero il mio ardire per far spuntar ancora le sue
favilluccie, benche tenuissime, non gia per dar mostra vanagloriosa di cosa piu rara
del volgare, anzi principalmente per
c piegare lo debito mio alle leggi e
commandamenti del Ser.
sso S
r Generale, esponendo un parto abortivo
3 alla protettrice
autorità di V. A. benche
d alquanto e oltra il desio mio ritardato, per la necessità
frettolosa e urgentissima d’adoperar ogni mio sforzo a dirizzar argini novi, per
romper l’empito delle onde rapidissime, che mina[ccia]no
e la mia fortuna, indebolita
per la morte lamentevole del mio fratello minore
4 , sola speranza di sopporto restata
alla mole de miei travagli. Movendo dunque quella mia picciola machina di passo
piano, affacendarò mentre l’ardor mio nel rimanente del obligo divoto, cioe a porger
i miei voti continui e ardentissimi al Omnipotente, per la salute, conservatione, e
prospero ristabilimento di V. A. unico e saldo contento di colui, chi solo spira per
non spirar animo che, Serenissimo Prencipe di V. A.
di divotissimo e fedelissimo servidore
del Cavallire Geuder
etc.Da Norimberga alli 21. del Decemb. 1637.